venerdì 1 gennaio 2016

Airl, non collabora coi Militari..

Capitolo 14
Airl, non Collabora coi Militari..
---
(NOTE PERSONALI DI MATILDA O'DONNELL MACELROY)
--

Poco dopo aver terminato di riportare agli stenografi, la mia precedente intervista con Airl, fui convocata con urgenza dal responsabile della base, scortata da quattro militari, pesantemente armati. Quando arrivai, mi fu chiesto di entrare in un ufficio grande, preparato al caso; con un tavolo e delle sedie. C'erano lì diversi dignitari, che avevo già visto prima varie volte, nella Galleria. Ho riconosciuto qualcuno di loro, perché erano famosi:

Symington, segretario della Forza Aerea dell'Esercito; Generale: Nathan Twining, Generale: Jimmy Doolittle, Generale: Vandenberg, e Generale Norstad.

Con mia sorpresa, nell'ufficio c'era anche: Charles Lindbergh. Il segretario Symington, mi ha spiegato che Lindberg, era il consulente del "capo di stato maggiore", delle forze aeree statunitensi. C'erano pure, molti altri uomini, che non sono stati introdotti nella stanza. Suppongo: fossero guardie del corpo dei funzionari; o agenti, di alcuni servizi d'intelligence.

Questa attenzione improvvisa, non solo del segretario e dei generali, ma di personaggi famosi come Lindbergh ed il generale Doolittle, mi fece di botto comprendere, quanto ero stata preziosa per loro, nel ruolo d'interprete con Airl, vista attraverso i loro occhi. Fino ad allora, ne ero stata consapevole, infatti, solo marginalmenteprobabilmente, perché: ero stata assorbita molto, nei dettagli, di tutta quella situazione straordinaria. Improvvisamenteiniziai allora a cogliere tutta la grandezza del mio ruolo. Credo, comunque, che: la presenza di tutti quegli uomini, in quella riunione, fosse stata studiata, in parte, anche per impressionarmi.

Il Segretario mi ha pregato di non innervosirmi, precisando che: non c'era nessun problema, con me. Mi ha chiesto se pensavo che l'alieno fosse disposto, ora, a rispondere all'elenco di domande, da loro preparate. Ha spiegato, che: erano molto desiderosi, di scoprire maggiori dettagli, circa Airl, e il suo disco volante; il Dominio, e molti altri temi, che aveva comunicato. Erano soprattutto interessati, a questioni che riguardavano: la sicurezza militare, e la costruzione della nave.

Ho risposto che, io ero sicura che non avesse cambiato idea, visto che: non era cambiato niente, da indurla a fidarsi, nelle intenzioni degli uomini, in tribuna. Ho ripetuto, che: lei aveva già detto tutto ciò, che fosse in libertà, di poter dire.

Nonostante questo, mi chiesero d'insistere nuovamente. Se la risposta fosse stata un "NO", avrei dovuto chiedere ad Airl se era disposta, almeno, a rivedere la traduzione della sua intervista. Volevano verificare, insomma: che la mia comprensione e traduzione della stessa, fosse corretta.

E, poiché l'alieno, poteva leggere adesso l'inglese, il Ministro, chiese: se potevano assistere di persona, mentre lo facevaNaturalmente, io non avevo alcuna possibilità di scelta, se non quella di obbedire, agli ordini; per cui, feci esattamente, ciò che il Segretario mi chiese di fare.

Volevano, in sostanza: che io consegnassi all'alieno, una copia di quelle trascrizioni; e che, al termine della sua revisione, lei ne firmasse la copertina; attestandone, di questa forma, la fedeltà originale, al suo pensiero.

Circa un'ora più tardi, entrai dunque, nella sala dell'intervista, secondo le istruzioni; affinché ellafirmasse, per i membri della Galleria, compresi i generali (immagino ci fosse lì, anche, il signor Lindberg).

Andai, al mio posto abituale: seduta, a 4 o 5 metri, da lei. Presentai la busta di trascrizioni, e le dissi telepaticamente quello che voleva il segretario. Ella, esaminò e studiò la busta, senza accettarla.

Poi disse: "Se le hai lette accuratamente a loro, è perché, tu stimi, che sia tutto esatto. Non è dunque necessario, che io le riveda. Le traduzioni, sono corrette. Indica al comandante, che è stato trasmesso, tutto, fedelmente".

Ho assicurato ad Airl che lo avevo fatto, e che le registrazioni erano esatte.
Ho chiesto: "Firmerai quindi la copertina?".

Airl: "No, non lo farò".

"Posso chiedere, perché no?".

Ero un po' confusa, non capivo perché lei, non fosse disposta a fare, una cosa, così semplice..

"Se il comandante non considera attendibile il proprio personale per redigere un rapporto onesto ed accurato, quale assicurazione in più, potrebbe avere, per lui, la mia firma? Perché: ha più fiducia in una "macchia d'inchiostro", su di un foglio, piuttosto, che nella lealtà, del suo personale?"

Non sapevo più cosa dire.

Non potevo argomentare con la sua logica, e non potevo certo obbligarla a firmare quel documento, se non voleva. Sono rimasta sulla mia sedia seduta, per qualche minuto, chiedendomi: cosa dovessi fare. Ho ringraziato, quindi Airl, e le ho detto che era necessario, che io andassi dai miei superiori, per ulteriori istruzioni. Ho inserito così, la busta delle trascrizioni, nella mia giacca e feci per alzarmi.

In quel momento, però: la porta dalla sala della Galleria sbatté aprendosi e cinque militari pesantemente armati, si buttarono dentro la stanza. Un uomo, con un camice bianco da laboratorio li seguiva da vicino, spingendo un piccolo carrello con sopra una macchina a forma di cassetta, con una serie di quadranti sulla parte frontale.

Prima che potessi reagire, due militari afferrarono Airl, mantenendola premuta sul suo sofà. Altri due militari mi presero per le spalle e mi ri-spinsero giù, sulla mia sedia, mantenendomi lì, bloccata; le puntarono anche un fucile contro, a non più di 15cm dalla sua testa.

L'uomo in camice bianco portò rapidamente il carrello dietro la sedia di Airl, e gli collocò in fretta una fascia, sopra la testa, collegata alla macchina, sul carrello.

Improvvisamente, gridò agli altri: "Lasciare!"

I soldati che tenevano Airl, la lasciarono quindi. E in quell'istante, vidi il suo corpo di bambola, irrigidirsi scompostamenteQuesto, durò per circa: 15 o 20 secondi. Poi, l'operatore della macchina, girò una manopola ed il suo corpo, ricadde nuovamente sulla sedia. Dopo pochi secondi, girò nuovamente la manopola ed il corpo di Airl ritornò di nuovo rigido, come prima. Lo stesso processo, fu ripetuto molte volte.

Vidi tutto dalla mia poltrona, sulla quale i militari mi mantenevano pressata. Non capivo cosa stesse succedendo. Ero terrorizzata e sconvolta da ciò che stava accadendo. Non potevo crederci!

Dopo pochi minuti, altri uomini in camice bianco entrarono nella camera. Ed esaminarono brevemente il corpo di Airl, che ora era crollato sulla sedia. Mormorarono poche parole tra loro. Poi, un uomo fece un cenno, dalla finestra della Galleria. Due militari introdussero quindi, rapidamente una barella, sulla quale misero il corpo inerte di Airl, legato petto e braccia, e corsero via della stanza.

Mi accompagnarono dopo, celermente, fuori dalla stanza, verso la mia abitazione; e mi rinchiusero nella mia camera, con i militari armati di guardia, fuori dalla porta.

Dopo circa mezz'ora bussarono. Quando aprii, vidi il Generale Twining insieme all'operatore della macchina: mi disse che egli, era il Dr. Wilcox e mi fu chiesto, di seguirli. (Paul h. Wilcox, MD Il Traverse City State Hospital, Traverse City, Michigan).

Lasciammo dunque la stanza, seguiti dai militari. E dopo un lungo percorso per il complesso, entrammo in una piccola stanza, dove c'era Airl su di una barella.

II generale mi disse, che Airl ed il Dominio, erano stati considerati una grave minaccia militare, per gli Stati Uniti. Per questo, era stata "immobilizza", affinché non tornasse sulla sua base, come aveva detto che avrebbe fatto, nell'intervista. Sarebbe stato un grave rischio per la sicurezza nazionale, consentire a questo essere, di riferire ciò che aveva osservato durante la sua permanenza, lì da loro. Così, avevano stabilito che era necessaria quell'azione, per prevenire che questo accadesse. Il generale mi chiese se avessi compreso questa necessità.

Gli dissi di sì, anche se non ero minimamente d'accordo, e certamente non concordavo affatto nemmeno con quell'attacco a sorpresa, fatto ad Airl e me. Non dissi nulla al generale perché avevo ovviamente molta paura, che potesse accadere qualcosa di brutto.

Il Dr. Wilcox, mi chiese di avvicinarmi alla barella e di stare accanto ad Airl, che era ancora immobile. Non potevo capire se fosse ancora viva, o morta.. Diversi altri uomini in camice bianco, probabilmente medici, rimasero sul lato opposto del lettinocontrollando due apparecchiature, collegate alla testa dell'alieno.

Per la mia formazione d'infermiera, riconobbi quei dispositivi. Si trattava di una macchina EEG: serve per rilevare l'attività elettrica del cervello. L'altro: era un monitor normale da ospedale, per leggere i segni vitali, che non sapevo quanto fosse utile, dato che quello, non era un corpo biologico..

Il Dr. Wilcox mi spiegò che aveva somministrato un leggero elettroshock ad Airl nel tentativo di inabilitarla il tempo necessario perché le autorità militari valutassero la situazione e decidessero cosa fare con lei; mi chiese quindi, di tentare di comunicare telepaticamente, di nuovo.

Cercai per diversi minuti, ma non ebbi più nessuna risposta. Non potevo sentire, se fosse presente o meno, nel corpo. Dissi al medico: "deve averla uccisa". Mi rispose, che l'avrebbero mantenuta comunque, sotto osservazione; e che, mi avrebbero chiesto poi di tornare, per tentare di stabilire una nuova comunicazione, con lei.

---
LINK Vers ENG.
Link Google Translate ITA.
-----

Nessun commento:

Posta un commento